- personalizzazione
- ACCESSORI
- servizi finanziari
- WARRANTY EXTENSION
- Design
- innovazione & eccellenza
- Sostenibilità
- Storia
- Programmi di guida
- LOUNGE
- Club
- News
- PODCAST
Nel Novembre del 1970 Lamborghini presenta l’Urraco, una berlinetta 2+2 dalla linea tesa e moderna, equipaggiata con un motore V8 da 2,5 litri, montato in posizione trasversale, centrale posteriore. La nascita dell’Urraco è fortemente voluta da Ferruccio Lamborghini, convinto della necessità di una seconda gamma di vetture. Questa doveva mantenere il carattere e le prestazioni tipiche di Lamborghini, ma con una gestione meno complessa rispetto ad una tipica 12 cilindri.
Nel Novembre del 1970 Lamborghini presenta l’Urraco, una berlinetta 2+2 dalla linea tesa e moderna, equipaggiata con un motore V8 da 2,5 litri, montato in posizione trasversale, centrale posteriore. La nascita dell’Urraco è fortemente voluta da Ferruccio Lamborghini, convinto della necessità di una seconda gamma di vetture. Questa doveva mantenere il carattere e le prestazioni tipiche di Lamborghini, ma con una gestione meno complessa rispetto ad una tipica 12 cilindri.
L’Urraco debutta in un momento storico difficile dal punto di vista economico a causa della crisi energetica del 1973, ma riesce ad affermarsi come vettura maneggevole, compatta, veloce e piacevole da guidare. Al modello P250, il primo modello offerto, nel 1974 si affiancano la versione P200, con motore di due litri per ridurre l’impatto fiscale sul mercato italiano, e la P300, prodotta fino al 1979, con motore V8 portato a 3 litri e doppio albero a camme in testa comandato da catena per ogni bancata.
Disegnata dalla Carrozzeria Bertone, l’Urraco è una berlinetta con una forma a cuneo molto marcata, che l’hanno resa uno dei modelli simbolo di questa tendenza stilistica. Lunga solo 4,25 metri, particolarmente compatta per l’epoca e considerando la configurazione 2+2, l’Urraco presenta un muso affusolato che si allunga a marcare la linea di cintura, orizzontale, in cui si innesta il padiglione dell’abitacolo, caratterizzato da montati anteriori e centrali sottilissimi. La parte posteriore è caratterizzata dalle tendine dell’aria calda dal motore e da una coda tronca. L’abitacolo spazioso presenta un cruscotto innovativo, con contagiri e contachilometri posizionati agli estremi della strumentazione e un volante a calice che sottolinea il carattere sportivo del modello.
Il progetto tecnico dell’Urraco, curato dall’Ing. Paolo Stanzani, è considerato tra i più innovativi della storia di Lamborghini. Stanzani stesso ha dichiarato che l’Urraco era il modello di cui andava più fiero, grazie alle soluzioni tecniche innovativa e tante volte rivoluzionarie. Tra queste spiccano le sospensioni indipendenti, con sistema McPherson sulle quattro ruote, utilizzate per la prima volta su una vettura di produzione e le teste Heron, con la camera di scoppio ricavata nel cielo dei pistoni. Il modello P250 iniziale è equipaggiato con un motore V8 di 2,5 litri da 220 CV. Questo motore, dotato di un sistema di distribuzione monoalbero a camme in testa comandato da cinghia dentata, è stato prodotto dal 1971 al 1975 in 275 esemplari come Urraco e 246 nella versione Urraco S, con interni in pelle, vetri azzurrati ed a comando elettrico. Al Salone di Torino del 1974 debutta la P200, con cilindrata ridotta a 1.994 cc per 182 CV, destinata al mercato italiano, dove verrà commercializzata dal 1975 al 1977 e prodotta in 71 unità, a cui segue, dal 1975 in poi P300, con motore da 2.996 cc per 265 CV, prodotta in 203 unità.
Il progetto tecnico dell’Urraco, curato dall’Ing. Paolo Stanzani, è considerato tra i più innovativi della storia di Lamborghini. Stanzani stesso ha dichiarato che l’Urraco era il modello di cui andava più fiero, grazie alle soluzioni tecniche innovativa e tante volte rivoluzionarie. Tra queste spiccano le sospensioni indipendenti, con sistema McPherson sulle quattro ruote, utilizzate per la prima volta su una vettura di produzione e le teste Heron, con la camera di scoppio ricavata nel cielo dei pistoni. Il modello P250 iniziale è equipaggiato con un motore V8 di 2,5 litri da 220 CV. Questo motore, dotato di un sistema di distribuzione monoalbero a camme in testa comandato da cinghia dentata, è stato prodotto dal 1971 al 1975 in 275 esemplari come Urraco e 246 nella versione Urraco S, con interni in pelle, vetri azzurrati ed a comando elettrico. Al Salone di Torino del 1974 debutta la P200, con cilindrata ridotta a 1.994 cc per 182 CV, destinata al mercato italiano, dove verrà commercializzata dal 1975 al 1977 e prodotta in 71 unità, a cui segue, dal 1975 in poi P300, con motore da 2.996 cc per 265 CV, prodotta in 203 unità.
Basta guardare alla cartella colori disponibile per l’Urraco e alle combinazioni cromatiche scelte dai suoi acquirenti, per collocare l’Urraco in un esatto periodo storico, quello degli anni ’70. L’Urraco, dopo tutto, ne è stata uno dei simboli automobilistici, grazie alle sue forme di rottura rispetto agli schemi convenzionali, alle sue prestazioni e, soprattutto, alla sua tenuta di strada che l’ha resa tra le vetture più piacevoli da guidare sui percorsi misti, rendendola una scelta ambita dagli appassionati.
Basta guardare alla cartella colori disponibile per l’Urraco e alle combinazioni cromatiche scelte dai suoi acquirenti, per collocare l’Urraco in un esatto periodo storico, quello degli anni ’70. L’Urraco, dopo tutto, ne è stata uno dei simboli automobilistici, grazie alle sue forme di rottura rispetto agli schemi convenzionali, alle sue prestazioni e, soprattutto, alla sua tenuta di strada che l’ha resa tra le vetture più piacevoli da guidare sui percorsi misti, rendendola una scelta ambita dagli appassionati.