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Il fascino del Lamborghini Super Trofeo sono le storie uniche dei tanti piloti amatori che scendono in pista. Lontani dai riflettori dei giovani piloti che aspirano a diventare professionisti, i gentlemen drivers sono una delle risorse più importanti di queste gare.
Uno di questi è il dottor Ma Chi Min che, nella sua terra d’origine, Hong Kong, è una leggenda. È semplice capirne il motivo: il settantenne, tornato alle corse nel 2023 dopo dieci anni di pausa, è un chirurgo da quasi quarant’anni, direttore sanitario e amministratore delegato di uno dei maggiori centri medici della zona.
In qualche modo, il dottor Ma trova il tempo per dedicarsi alle gare, che approccia con una precisione chirurgica, esattamente come il suo lavoro. «Pratico a tempo pieno come chirurgo, specializzato nell’unità gastrointestinale», spiega il dottor Ma. «Anche se di fatto ho tre lavori e questo è solo il primo. Mi sono laureato in medicina nel 1977 e cinque anni dopo sono diventato membro del Royal College of Surgeons; quindi, è da molto tempo che sono nel settore. Sono ancora parecchio impegnato. Ad esempio, nella settimana successiva alle World Finals di Vallelunga, avevo in programma tre interventi importanti. Essere chirurgo è il mio primo hobby, aiutare le persone non lo sento come un lavoro. Le corse sono sempre state una passione che mi diverte, ma non ho sempre avuto il tempo per farlo. Quando sono tornato quest’anno, dopo dieci anni, non ricordavo quanto fosse impegnativo e, alla prima gara, ero quasi spaventato! Sono anche AD e direttore medico del centro in cui lavoro», continua il Dr Ma. «Questi sono per me ruoli molto soddisfacenti, dal momento che posso contare su un’équipe di sette chirurghi specializzati per interventi complessi. Per operazioni molto specifiche può essere necessario lavorare insieme e, fino ad ora, abbiamo sempre portato a termine con successo questi interventi. Amo aiutare le persone. Certo, essere pagato fa di questo il mio “miglior” hobby in un certo senso, ma l’avrei fatto anche gratis. Questa è una buona mentalità, amare il proprio lavoro significa dare sempre il massimo, cercando di migliorare ogni giorno».
Appassionato di auto e con un grande interesse per il motorsport fin da giovane, il dottor Ma decise di compiere il grande passo, iniziando a correre, a metà degli anni Novanta. Già quarantenne, il dottor Ma cominciò a pilotare, non in Asia, ma al Circuito del Mugello, in Toscana, al volante di una Toyota. «Quando fui lì, ero convinto di essere un buon pilota, ma l’istruttore mi bocciò su tutta la linea! Frenata, accelerazione, curva, non ero abbastanza bravo in nessuno di questi aspetti. Alla fine della giornata ero molto triste», ricorda il dottor Ma. «Il giorno dopo, la moglie di uno degli istruttori di Hong Kong mi fece sedere nell’auto di testa e, potendo capire tutto di quello che mi dicevano, iniziai a imparare come guidare correttamente. Tornai ad Hong Kong poi, nel 1995, andai a Silverstone per fare un corso di pilotaggio lungo una settimana. Nel 1996 passai alle corse, ottenendo due anni dopo la licenza da pilota».
Il dottor Ma corse in Asia per molti anni, diventando rapidamente uno dei piloti più quotati ad Hong Kong. Dopo aver vinto la prima gara, corse sul tracciato più famoso e difficile del continente, il Circuito da Guia di Macao, ottenendo progressivamente vari successi in pista. Per motivi di lavoro, al termine della stagione 2011 si prese una pausa dalle gare, ma la sua voglia di correre non vennero mai meno. Il dottor Ma fu uno dei primi a iscriversi alla stagione 2020 del Super Trofeo Asia, interrotta a causa della pandemia.
Il dottor Ma ha aspettato fino al 2023 per tornare finalmente in pista. Ciò che rende unico il ritorno del dottor Ma è che, dopo il terzo round del Lamborghini Super Trofeo Asia, ha guidato come pilota singolo la sua auto nella categoria Lamborghini Cup, dovendo stare al volante per un’intera gara di cinquanta minuti. Quando era in equipaggio con Keith Vong, era invece abituato a stint di al massimo trenta minuti. Nonostante l’età, il dottor Ma mantiene un alto livello di forma fisica, intraprendendo un regime di allenamento rigoroso per avere ciò che serve per competere. «Queste auto sono molto impegnative dal punto di vista fisico, quindi mi sono allenato duramente negli ultimi sei mesi, prendendo sette chili di peso», spiega il dottor Ma. «È più una questione mentale che fisica, anche se naturalmente è necessario essere in forma. Ho lavorato con un preparatore l’anno scorso per aumentare la mia massa muscolare e ho preso anche delle vitamine, dal momento che solo il pollo non aiuta in questo processo! Si può ingrassare facilmente, ma è necessario mettere peso nei posti giusti. Essendo un chirurgo, conosco quali sono i muscoli che avevo necessità di sviluppare e farlo mi ha aiutato molto».
Come molti altri piloti amatoriali, il dottor Ma è dedito al suo lavoro a tempo pieno come alle sue corse in pista, anche se nel suo caso, sono queste ultime che hanno migliorato le sue prestazioni sul lavoro. «Le corse mi tengono allenato mentalmente e questa cosa mi ha aiutato molto negli interventi chirurgici», racconta il dottor Ma. «Dall’inizio della stagione ho affrontato due interventi chirurgici molto difficili. Senza l’esperienza dell’anno scorso penso che avrei potuto rinunciare, perché sembravano impossibili. Ciò che mi ha aiutato è pensare di dovermi trovare davanti al paziente o ai suoi parenti dicendo loro di non essere riuscito a realizzare ciò che avevo promesso. La perseveranza richiesta dalle gare mi ha aiutato a superare questo problema e, in questi due casi, gli interventi sono stati portati a termine con successo».