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Super Trofeo Stories: Changwoo “Brian” Lee

15 Febbraio 2024

La Corea del Sud ha una storia giovane nel motorsport. All’inizio del ventunesimo secolo, vi erano solamente cento vetture da corsa nell’intera penisola, mentre in Giappone e in Cina gli sport motoristici avevano preso piede da alcuni anni. In vent’anni, anche grazie all’arrivo nel Paese di gare internazionali come il mondiale di Formula 1 e la costruzione di due nuovi circuiti, il movimento motoristico coreano ha iniziato a crescere.

Una prova della crescente popolarità del motorsport nello stato asiatico è l’imprenditore e influencer Changwoo “Brian” Lee; da sempre grande appassionato di motori, è un professionista del settore automobilistico, là dove sono nate aziende come Hyundai, Kia e SsangYong. «Ho sempre voluto diventare un pilota fin da quando ero piccolo, sono sempre stato appassionato di auto», racconta Changwoo. «Mio padre lavorava nell’industria motoristica e ogni tanto mi portava negli stabilimenti Hyundai. Ero stupefatto e pensavo: ‘wow, è bellissimo, mi piacciono molto le auto’, una di queste era la Pony. Il Motorsport in Corea è un movimento ancora emergente e molti piloti del territorio non hanno una grande esperienza di gare all’estero. Una ventina di anni fa ci saranno state al massimo un centinaio di auto da corsa qui e anche i modelli disponibili non erano molti. Non avevamo vetture Formula, solamente vetture turismo e GT. Nonostante il settore dell’automotive fosse fiorente, le corse non erano molto popolari. Se qualcuno avesse modificato un’auto per correre, la gente si sarebbe lamentata del rumore, chiedendosi che tipo di macchina stesse guidando. Le corse non avevano una buona reputazione».

Questa percezione è cambiata negli ultimi due decenni, al punto da ospitare la Formula 1, e ora il circuito di Inje è una tappa fissa del Lamborghini Super Trofeo Asia, e l’interesse è sempre crescente. Una parte di questo fenomeno è dovuto allo stesso Lee, alla sua azienda e alla sua squadra corse, la SQDA GRIT Motorsport, fondata nel 2007 per perseguire il suo hobby e la sua passione per le corse. L’cronimo GRIT sta per “Growth”, crescita, “Resilience”, resilienza, “Intrigue”, fascino e “Tenacity”, tenacia. «GRIT è la mia azienda», spiega Lee, «mentre la parola ‘grit’, in inglese, è sinonimo di determinazione. Il duro lavoro per raggiungere il successo ben rappresenta il motorsport. Chi si occupa di questo settore sa che è necessario spendere molti soldi, e io quando ero più giovane non ne avevo. Ho iniziato a correre solo nel 2007, quando avevo già compiuto trent’anni. Lavorai in alcune aziende guadagnando il denaro per poter gareggiare, era l’unica possibilità che avevo. Poi mi laureai in ingegneria automobilistica, facendo esperienza in alcune aziende in Corea. Nel 2004 entrai a far parte del GRIT Motorsport ed era fantastico dato il mio interesse per le auto, per la meccanica e per la messa a punto delle vetture. Questo è uno dei motivi per cui all’epoca fondai il team con GRIT. Non avevo soldi, quindi ho lavorato con l’azienda fino a quando non riuscii a permettermi di correre nelle cronoscalate».

SQDA-GRIT Motorsport è una divisione di GRIT Motortainment, la società fondata da Lee. GRIT è una concessionaria specializzata che si occupa anche della promozione di eventi automobilistici e della formazione sui prodotti, oltre ad avere una divisione corse.

Una volta passato alle gare, Lee ha fatto progressi a livello nazionale, gareggiando in diversi campionati coreani, tra cui Radical Cup e SuperRace. Nel 2023, con il sostegno della concessionaria Lamborghini Seoul, ha partecipato al Lamborghini Super Trofeo Asia insieme all'emergente pilota coreano Kwon Hyungjin, detto John. Il duo ha disputato un’ottima stagione di debutto nella categoria Am, piazzandosi al secondo posto nella classifica finale con quattro vittorie e concludendo ogni gara sul podio. I due si sono inoltre messi in luce durante le World Finals di Vallelunga, partendo dalla prima fila in gara 1. Lee non ha mai lasciato che il suo amore per le auto svanisse, al contrario, ha cercato di guidare ovunque e in ogni modo, anche dovendosi accontentare di guidare auto non necessariamente di lusso. «Ho sempre pensato che avrei lavorato nell'industria automobilistica e mi iscrissi all'Università per studiarla», spiega Lee. «In quanto coreano, ero soggetto alla leva obbligatoria, quindi mi offrii volontario per fare l’autista nell’esercito, guidando gli autobus. Finiti gli studi, iniziai a lavorare come istruttore per la manutenzione dei veicoli. Ho una grande passione per le macchine, ma la passione per le corse è ancora più grande. Fortunatamente ora il motorsport è diventato popolare, la gioia di guidare è correre è così grande. Mentre studiavo ingegneria pensavo che per capire le auto bisognasse anche guidarle e gareggiare. Il motorsport è il risvolto più estremo di questo settore; quindi, ho continuato a studiare anche una volta diventato pilota».

Come succede spesso negli sport motoristici, i piani per l’anno sono ancora incerti poco prima dell’inizio della stagione. Con l’aiuto del team Absolute Racing, squadra vincitrice del campionato nel 2023, e un apporto economico da parte di Lamborghini Seoul, Lee è riuscito ad esordire nel monomarca Lamborghini lo scorso anno. L’obiettivo è quello di tornare quest’anno per poter vincere il titolo, ma sono necessari sponsor e finanziamenti per realizzare questo sogno. «Lo scorso anno è stato il mio primo di corse internazionali», racconta Lee, «ed è stata la mia prima volta con una Lamborghini, che è un’auto così potente e divertente. Io e il mio compagno di squadra abbiamo ottenuto un ottimo risultato con il secondo posto, speriamo di aver ispirato alcuni giovani piloti coreani. Sono cresciuto gradualmente come pilota dal primo turno alla finale e sono molto contento. Mi piacerebbe poter lottare per vincere il Super Trofeo Asia nel 2024, ma dipende tutto dal budget a disposizione. Il mercato del motorsport coreano è limitato e non ci sono molti sponsor. L’anno scorso ho speso molto, spero di avere qualche grande sponsor che mi supporti per quest’anno. Mi sono divertito molto a correre nel campionato e sarebbe molto bello tornare».

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