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L’afoso fine settimana della 12 Ore di Sebring è stato il primo banco di prova per Matteo Cairoli, l’ultimo arrivato tra i piloti ufficiali di Lamborghini Squadra Corse. Il pilota lombardo sta ancora prendendo confidenza con il nuovo ambiente, dopo aver passato oltre dieci anni con un altro marchio. L’arrivo di Cairoli a Sant’Agata Bolognese è stato annunciato durante lo scorso dicembre, al termine di un anno durante il quale si è guadagnato la fama di uno dei più promettenti piloti GT del mondo.
Il programma di gare del 2024 sarà molto ricco per il comasco: Cairoli disputerà infatti una stagione completa nell’Endurance Cup del GT World Challenge Europe, che correrà in equipaggio con Mirko Bortolotti e Andrea Caldarelli per il team Iron lynx. Inoltre, farà parte del progetto SC63 LMDh, protagonista nella classe GTP nella Michelin Endurance Cup nell’IMSA Sportscars Championship.
Prima del suo debutto in gara con la SC63, culminato con un bel settimo posto nella 12 Ore di Sebring corsa a inizio marzo, abbiamo incontrato Cairoli per conoscerlo un po’ meglio.
Ci racconti la tua avventura con Lamborghini Squadra Corse fino ad ora?
«Il mio percorso con Lamborghini è iniziato pochi mesi fa, al momento della firma con Squadra Corse. Sono stato in Porsche per dieci anni, ma l’avvicinamento è iniziato in realtà due anni fa in Bahrein, quando uno dei fratelli Piccini, che è stato il mio primo coach quando ho iniziato la carriera di pilota, ha spinto perché facessi parte del programma. È stato lui a farmi guidare un’auto da corsa per la prima volta ed è grazie a lui se sono qui. Sono molto felice di far parte di Lamborghini».
Cosa ti entusiasma di più della SC63 e del progetto LMDh?
«Correre con un prototipo è sempre stato un mio obiettivo e finalmente è successo con Lamborghini. È per me un privilegio, da italiano, poter correre con un marchio italiano. Il mio stile di guida è adatto a questo tipo di auto, preferisco muovere poco lo sterzo e guidare senza lottare molto con la vettura. È molto diversa dalle GT che ho guidato in passato. Naturalmente è anche molto più veloce e questo la rende molto più divertente da guidare!»
Com’è il rapporto con i tuoi compagni di squadra?
«È fantastico! Ovviamente Romain è un ex pilota di F1 ed è un buon compagno di squadra, con un sacco di esperienza. Andrea è stato molto importante, mi è stato molto vicino in questi primi mesi e mi ha aiutato molto a conoscere la vettura. Lavora in Lamborghini da molti anni e ha svolto la maggior parte del lavoro di sviluppo sulla SC63, è stato sempre molto disponibile con me sin dal mio primo test a Jerez, lo scorso anno. Ogni volta che ho avuto una domanda da porgli è sempre stato felice di darmi una mano spiegandomi tutto il necessario. Il nostro è un buon equipaggio, andiamo molto d’accordo tra noi. Sono molto grato anche agli ingegneri, che sono stati di grande aiuto durante i test prima della prima gara».
Qual’è stata la peggior auto a noleggio che hai guidato?
«La peggiore? A Sebring qualche anno fa. Non voglio fare il nome della marca, ma era un’auto molto piccola. Guidare una macchina così negli Stati Uniti non dà molta fiducia!»
Quali sono i tuoi hobby fuori dalla pista?
«Ho un piano B dal punto di vista professionale oltre alle corse. Mi occupo di autolavaggi e ho un’attività. A parte questo cerco di fare il possibile per essere al meglio della condizione per le gare. Quindi mi tengo in forma, mi alleno e lavoro al simulatore».
Tre canzoni: una che conosci a memoria, una che usi per motivarti e una più insolita, un piacere proibito. Quali sono?
«È una bella domanda! Beh, la prima direi “Blinding Lights” dei The Weekend. Per la motivazione non saprei, è da qualche anno che non ascolto più musica prima di una gara. Quando lo facevo ascoltavo musica rock, ma non so dire un titolo preciso perchè ascoltavo ciò che era più in voga al momento. Il mio “guilty pleasure” è “Un kilo”, di Zucchero. Mi piace molto!»
L'augurio è che Matteo e i suoi compagni di squadra della SC63 Lamborghini Iron Lynx abbiano l’opportunità di festeggiare sin dal prossimo appuntamento dell’IMSA SportsCar Championship, che tornerà con l’Endurance Cup a Watkins Glen il prossimo 23 giugno. In attesa della seconda gara con i prototipi, Cairoli tornerà a correre in GT3, quando questo fine settimana prenderà il via del Fanatec GT World Challenge Europe Endurance Cup al Paul Ricard.