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Non bisogna certo arrampicarsi sugli specchi per dimostrare l’exploit degli ultimi anni della Scandinavia nel motorsport. Sia che si tratti di carriere in Formula 1, sia che si tratti di IndyCar o del mondo delle competizioni GT, è facile vedere quanti nuovi talenti stanno emergendo dall’estremo nord dell’Europa.
In passato, il Lamborghini Super Trofeo Europe è stato un ottimo banco di prova per i piloti scandinavi, con nomi del calibro di Dennis Lind, Frederik Schandorff (Danimarca), Marcus Påverud e Magnus Gustavsen (Norvegia) che hanno fatto poi strada in GT3.
In questo 2024 lo stato scandinavo più rappresentato è la Svezia, con tre piloti, tutti in forza alla scuderia Target Racing. Tra questi, Calle Bergman, proveniente dalle auto turismo, e Hampus Ericsson, fratello minore di Marcus, ex pilota di F1 e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis 2022.
Bergman e Ericsson hanno di fatto raggiunto nel Super Trofeo il finalista del Lamborghini Young Driver Programme 2023, Oliver Söderström. Il classe ’98 è alla sua seconda stagione nel Super Trofeo Europe. Dopo il debutto nel 2023, anno in cui ha scelto di voltare pagina rispetto alla sua carriera nel turismo, in questa stagione sta cercando di conquistare il titolo Pro con il suo compagno di squadra, il danese Largim Ali. Gli sport motoristici e le automobili fanno parte della storia della famiglia Söderström; quindi, la sua voglia di emergere in questo settore non deve affatto sorprendere.
«Sono cresciuto in una famiglia di automobilisti. Siamo commercianti di auto stradali dal 1921, quindi è da più di 100 anni che siamo in questo business», racconta Söderström. «La passione per gli sport motoristici e le auto è nata con il mio bisnonno. Vendeva auto nel sud della Svezia, ma amava anche le corse. Decise quindi di sponsorizzare molti bravi piloti svedesi dell'epoca, perché pensava che le corse potessero aiutare le vendite. Era molto amico di Rudolf Caracciola e di altri piloti dell'epoca e correva con molti di loro.
Il DNA delle corse è sempre stato nella nostra famiglia. A dire il vero, all’inizio il motorsport non mi piaceva, pensavo fosse spaventoso! Quella velocità e quel rumore non mi divertivano. Con il tempo mi appassionai e iniziai a divertirmi. Pensavo: ‘è quello che voglio fare'. Cominciai a guardare la F1 e ricordo di aver visto Alonso vincere. Dissi subito a mio padre che volevo diventare un pilota professionista».
Il percorso di Söderström verso la Lamborghini è stato unico, se non addirittura bizzarro, vista la scarsa presenza dell'azienda di Sant'Agata Bolognese nel motorsport svedese. In effetti, il primo contatto con Lamborghini non è stato affatto usuale. Avendo iniziato tardi con i kart e disputando solo due stagioni prima di passare alle auto, Söderström si è poi fatto le ossa nel campionato locale di auto da turismo, il famoso STCC.
«Ho scoperto che le monoposto junior, come la F4 che ho corso nella NEZ e in Germania, sono molto costose. Anche se hai talento, questo potrebbe non essere sufficiente per farti avanzare progressivamente nelle varie categorie. Così mi sono detto: ‘Ok, forse la F1 non è più possibile’. Probabilmente ho dei limiti per i quali non avrei potuto raggiungerla, che va bene. Ma avevo bisogno di correre ancora.
Alcuni miei sponsor non erano interessati a investire più soldi per aiutarmi a inseguire il sogno di correre in F1. I risultati non arrivavano, quindi mi suggerirono di tornare in Svezia, perché forse quello era il nostro livello. Così ho iniziato a vincere gare e a lottare per il campionato in STCC. Poi sono tornato in Svezia e ho corso nel campionato turismo nella categoria Junior che, alla fine della stagione, assegnava un premio per il miglior Junior. Era sponsorizzato da Lamborghini Malmö e Stoccolma, cosa che non sapevo. Mi sono detto: 'Fico, adesso potrò guidare una Lamborghini!
Così, dopo aver vinto il titolo ho ottenuto un test drive con una Lamborghini Super Trofeo, e da lì è cambiato tutto. Durante il test avevo un buon feeling. Dopo il test siamo entrati in contatto con un team che ha fatto un ottimo lavoro e ha concluso un accordo per correre il campionato nel 2023».
La sponsorizzazione da parte di un concessionario Lamborghini di un campionato di auto turismo in Svezia non sembra un'accoppiata celestiale. Questo premio casuale era ciò di cui Söderström aveva bisogno per tornare alle competizioni europee e internazionali. Questo è essere al posto giusto nel momento giusto.
«Credo che i concessionari locali fossero molto interessati alle corse,» prosegue Oliver. «In effetti il responsabile del programma lavorava per mio padre alla concessionaria! Quindi, era ovviamente un buon amico dell'amministratore delegato dell'STCC e volevano fare qualcosa con i clienti Lamborghini in Svezia per portarli alle gare. E se porti una Lamborghini a una gara, la gente viene!».
In coppia con l’esordiente Ali sin dall'inizio della stagione al Paul Ricard l'anno scorso, Söderström è entrato rapidamente in sintonia con il suo compagno di squadra. Nonostante i due non fossero in lotta per il campionato, che era combattuto tra Mattia Michelotto e Gilles Stadsbader di VS Racing e Brendon Leitch di Leipert Motorsport, la coppia ha ottenuto un primo podio a Valencia prima di conquistare la loro prima vittoria a Vallelunga.
«Il 2023 per me e per Largim è stato un anno di apprendimento. Siamo stati veloci per tutta la stagione, ma per qualche motivo è sempre mancato qualcosa. Eravamo veloci da subito e siamo riusciti a trovare la quadra a Valencia. La vittoria poi è stata incredibile, una delle sensazioni più belle della mia carriera.
Il Super Trofeo è il campionato di più alto livello in cui abbia mai corso. Non sarà il vertice del motorsport, ma le gare sono molto competitive e tanti piloti che corrono qui faranno bene anche in GT3. Quindi quella vittoria è stata come un miracolo, qualcosa che non credevamo potesse accadere qualche anno fa».
La vittoria nell'ultimo round della stagione 2023 ha certamente dato a Söderström e a Ali la spinta per fare meglio nel 2024. Questa stagione è infatti iniziata con un altro successo a Imola, nel primo weekend dell’anno. Da allora sono seguiti altri due podi e, dopo lo sfortunato ritiro del rivale per il titolo Amaury Bonduel a Le Mans, i due sono balzati in testa alla classifica Pro prima della gara del Nürburgring di fine luglio. Nella regione dell’Eifel, un secondo e un sesto posto, combinati con il 1° e il 2° ottenuti da Bonduel, hanno fatto scivolare i due scandinavi al secondo posto in graduatoria. Una posizione comunque tutt’altro che scontata.
«Non si vedono molti piloti svedesi nelle gare di durata e mi sono sempre chiesto perché», riflette Söderström. «Penso che sia una questione finanziaria, perché a parte alcuni piloti, in Svezia non abbiamo molti finanziamenti C'è Beganovic in F3 che ha un forte sostegno, ma in generale è piuttosto difficile trovare i soldi per andare a correre.
Naturalmente il mio obiettivo è quello di diventare un professionista, ma so che è molto difficile, ma io amo guidare e quindi per il momento non mi lamento. Sono stato molto fortunato di aver incontrato persone come Lamborghini Malmö e Stoccolma. Senza la loro sponsorizzazione di quel campionato junior di turismo non penso che sarei qui a gareggiare nel Super Trofeo».