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Vincenzo Sospiri: con Lamborghini per i talenti di domani

14 Luglio 2021

Vincenzo Sospiri nasce a Forlì, in piena Motor Valley, nel 1966 e sin dagli inizi della sua carriera si fa riconoscere per la sua velocità. Angelo Parrilla, fondatore della nota casa costruttrice di kart DAP, fece scrivere di lui, in un poster celebrativo: “fast as usual”, veloce come sempre. Del romagnolo si ricordano spesso gli oltre dieci secondi di distacco alle qualifiche del Gran Premio d’Australia 1997 quando, a bordo di un’acerba Mastercard Lola, non riuscì a ritagliarsi il tanto agognato spazio in Formula 1, sfiorata all’età di 31 anni dopo una lunga e proficua gavetta nelle formule minori, culminata con la vittoria della Formula 3000 International nel 1995. Durante quegli anni ebbe più volte modo di sfidarsi, battendoli, tra i migliori piloti di quella generazione quali Mika Hakkinen, David Coulthard, Mika Salo o Allan McNish.

Michael Schumacher, in più di un’intervista tra le quali la sua ultima, a fine 2013, riconobbe in Vincenzo Sospiri il pilota che più ammirava, insieme ad Ayrton Senna, considerandolo imbattibile. “Con Michael ci siamo dati battaglia più di una volta,” racconta Sospiri, “sia sui kart che nelle formule minori. A quell’epoca ho vinto tanto, ho fatto tutto quello che mi era possibile fare. Purtroppo non sono riuscito a ritagliarmi lo spazio per una solida possibilità in Formula 1. A fine ‘95 fui vicino ad un accordo con la Ligier, ma Pedro Diniz, con la sua dote di sponsor, ebbe il posto. Quindi nel 1996 feci il tester per la Benetton. Era davvero una gran macchina, una delle migliori che abbia mai guidato. Sembrava un go-kart dalle dimensioni di una monoposto. Quello fu un bell’anno. Ebbi l’occasione di lavorare con tecnici come Pat Symonds e Ross Brawn, come pilota migliorai molto”. Arrivò poi la grande occasione con la Lola, con la quale Sospiri siglò un quadriennale, decidendo di non proseguire come pilota di riserva in Benetton. “I test furono travagliati. Montavamo un vecchio motore Ford e la scuderia aveva deciso di non investire molto nel 1997, dal momento che avremmo avuto un nuovo propulsore l’anno successivo. Purtroppo però in Australia non riuscimmo a restare dentro il limite del 107%, sebbene fino all’ultimo tentativo di Villeneuve fossi dentro il tempo massimo. Avevamo tanto da migliorare ma non ce n’è stata data la possibilità”.

Infatti, alla vigilia del secondo appuntamento del campionato, ad Interlagos, lo sponsor principale ritirò l’appoggio. Proprio in quello sfortunato fine settimana, quando Vincenzo era già in Brasile per poter disputare il Gran Premio, gli arrivò una telefonata dagli Stati Uniti. “Venni contattato dal Team Scandia, ero ancora a San Paolo. Mi dissero che volevano allestire una quinta auto per me per correre l’Indy Racing League. Non avevo esperienza con gli ovali, ci pensai ventiquattr’ore, poi accettai”. Il debutto oltreoceano fu in una delle gare leggendarie dell’automobilismo mondiale, la 500 miglia di Indianapolis. “La prima sensazione nel catino fu quella di essere un proiettile che vuole rientrare nella canna del fucile. Era qualcosa di totalmente nuovo al quale mi abituai in fretta. Dopo aver svolto i rookie test, ottenni il secondo tempo in qualifica. Sapevamo di essere veloci, il team era valido. La Dallara era al debutto e il pacchetto non era il migliore del lotto, considerando anche gli pneumatici, quindi non posso di certo dire che mi aspettassi di essere in prima fila”. Anche in gara Sospiri dimostrò di essere veloce e, nonostante una penalità, era nel gruppo dei primi. Nella seconda metà di gara però, un guasto elettrico le mise fuori dai giochi, costringendolo ai box per oltre quaranta giri, terminando la gara al diciassettesimo posto. Quell’inizio fu comunque il preludio di una stagione brillante, chiusa con il titolo di Rookie of the Year per l’anno 1997, grazie anche a un secondo posto nell’ovale corto di Loudon, quando arrivò a soli 64 millesimi dal vincitore Robbie Buhl.

L’anno seguente Sospiri si spostò alle competizioni per sport-prototipi, pur mantenendo un piede nelle monoposto partecipando a quattro gare nel campionato CART al volante di una vettura dell’All American Racing, team fondato da Dan Gurney e Carrol Shelby. Al termine del 1998 arrivò l’alloro nell’International Sports Racing Series 1998, bissato nel 1999, a bordo della Ferrari 333 SP con Emmanuel Collard. Questi risultati gli garantirono anche due partecipazioni consecutive alla 24 Ore di Le Mans. Nella seconda di queste, nel 1999, era a bordo di una delle tre Toyota GT-One. Il suo equipaggio conquistò la prima posizione in griglia di partenza, ma la gara si concluse poco prima di mezzanotte per una foratura occorsa a Martin Brundle, il quale danneggiò la vettura e non riuscì a rientrare al box per le riparazioni.

A 33 anni, Vincenzo Sospiri decise di appendere il casco al chiodo, “anche se mi sento ancora oggi un pilota. Il mancato approdo in Formula 1 mi lasciò l’amaro in bocca e scelsi di fare largo ai giovani, aiutandoli a raggiungere il traguardo che avevo sfiorato.” Così nel 2001 fondò l’Euronova Racing dalla quale, negli anni, sono passati tra gli altri piloti del calibro di Luca Filippi, Vitaliy Petrov, Sergey Sirotkin e Jerome D’Ambrosio. “Qualche gara con me l’ha fatta anche Robert Kubica e il debutto di Antonio Giovinazzi nelle monoposto fu con una delle mie auto. La mia soddisfazione più grande da proprietario di un team è quella di essere riuscito a dare l’opportunità a diversi piloti di poter diventare professionisti realizzando il loro sogno”.

Nel 2015, per differenziare l’attività a ruote scoperte da quella nelle competizioni GT, nacque la Vincenzo Sospiri Racing, con sede nella sua Forlì: “All’inizio l’obiettivo era quello di continuare con i due team, poi tra il 2015 e il 2017 decidemmo di dismettere il programma nelle monoposto. Questo perché negli anni mi accorsi che le possibilità di entrare in Formula 1 per i giovani erano quasi inesistenti e non mi piaceva dare false speranze ai piloti, alle loro famiglie e ai loro sponsor. Questo tipo di competizioni non sono affatto un ripiego e danno la l’opportunità a tanti di poter trasformare la loro passione in un lavoro. Nel Gran Turismo le possibilità di diventare piloti ufficiali sono molto ampie”. Sin da subito Vincenzo Sospiri ha scelto Lamborghini Squadra Corse per la sua scuderia. “Con Giorgio Sanna c’è stata subito una grande sintonia e mi è piaciuta la sua grande chiarezza nell’esporre gli obiettivi di Squadra Corse. Nel corso degli anni si è creato un gruppo di lavoro fantastico, formato da persone molto competenti che supportano i clienti in modo esemplare. Attualmente gestiamo nove vetture, sei di nostra proprietà e tre di clienti e siamo molto soddisfatti di questa collaborazione”.

Nel corso degli anni nella scuderia di Sospiri si sono visti talenti interessanti, come Nicolas Costa ed Edoardo Liberato, passando per gli attuali protagonisti Andrzej Lewandowski, Frederik Schandorff, Tuomas Tujula e Yuki Nemoto, i quali hanno portato alla scuderia successi nel Campionato Italiano GT, nel Lamborghini Super Trofeo e nell’International GT Open. L’ultimo alloro è stato quello nella serie Sprint del tricolore Gran Turismo, ottenuto sul tracciato di Vallelunga lo scorso dicembre al termine di una Gara-2 al cardiopalma, conclusa con il ritiro di Tujula, reso però di fatto ininfluente grazie al gioco degli scarti. “Avrei preferito vincerlo in una maniera diversa, quindi va bene aver raggiunto questo traguardo ma non sono pienamente soddisfatto.”

In questo 2021 la scuderia romagnola ha deciso di tornare di nuovo in pista nell’International GT Open con due equipaggi, formati da Michele Beretta e Frederik Schandorff, sulla vettura numero 63, e da Baptiste Moulin e Yuki Nemoto al volante della numero 19. Nel primo round del campionato, dopo una prima manche terminata con piazzamenti al quinto e al settimo posto, il VSR ha ottenuto una doppietta in Gara-2, con Beretta e Schandorff che hanno preceduto Moulin e Nemoto, proiettando i vincitori in testa al campionato. Lo sguardo di Sospiri è sempre puntato al futuro, con una sorpresa per questo 2021: “Stiamo tenendo d’occhio gli sviluppi in oriente. Abbiamo partecipato alle passate edizioni del GT World Challenge Asia, che in questo momento è ancora in dubbio per il 2021. Purtroppo non ho notizie buone da quelle zone, siamo in attesa che la situazione migliori. Adoro gareggiare lì, il mercato è in forte espansione e mi piace molto il rispetto che hanno per le persone. Nel frattempo, insieme a Giorgio Sanna”, continua Sospiri, “stiamo scegliendo i piloti che guideranno per noi alla 24 Ore di Spa, nella quale debutteremo quest’anno con una equipaggio Silver. Sarà la prima volta per noi nelle Ardenne, è una bella novità. Vedremo che cosa può scaturire da questa partecipazione”.

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